Già Stefano Quintarelli aveva fatto notare che, a dispetto dei tanti capelli strappati, gli incassi al botteghino per i film sono in costante aumento. E che comunque la pirateria cala quando vi sono offerte legali adeguate.

Ma oggi anche la Commissione Europea pubblica uno studio che mostra come lo scaricamento illegale non solo non danneggi il mercato musicale, ma probabilmente contribuisca a farlo un po’ crescere. Considerazioni che compaiono su siti tecnologici (THG per esempio).

Lo stesso non avviene per i quotidiani “mainstream”, di solito così solerti a fare da megafono alle tesi dei vari gestori di diritti, come la SIAE, che millantano perdite milionarie a causa di Internet e della pirateria. E cito solo l’Italia, ma non è diverso nel resto del mondo.

Basti pensare al mega blitz contro megaupload e il suo proprietario, con elicotteri, polizia e estradizioni. Il tutto finito con l’assoluzione di Kim Dotcom.

Basteranno i dati per far cessare queste sciocchezze? Temo di no.

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