Sin da quando mi ricordo da piccolo ho avuto una grande curiosità e la mia domanda tipica era “perchè”? Per soddisfare questa mia curiosità leggevo qualunque cosa mi capitasse a tiro, giornali, romanzi, saggi e enciclopedie. Specialmente enciclopedie.
Grazie ai miei genitori ho avuto accesso a molte enciclopedie. Che trattassero di storia, di scienza o di tecnologia, quello che mi piaceva delle enciclopedie è che tendono a trattare di fatti e non di opinioni. E a me i fatti interessavano perchè così potevo formare le mie opinioni senza pregiudizi.
Ho avuto la ventura di vivere il periodo dello sviluppo di nuove tecnologie affascinanti, che hanno portato l’uomo sulla luna ma in particolare durante lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione, insomma i computer.
La mia passione era però la fisica, e scelsi questo corso di laurea a Trento, dove ho anche potuto coltivare il mio interesse per l’informatica. Infatti l’Università di Trento è sempre stata attrezzata con strumenti d’avanguardia anche in questo campo. Dal PDP11 al VAX11 come sistemi dipartimentali ai primi personal computer IBM e Olivetti, e l’Olivetti allora era una delle ditte più innovative al mondo. E poi c’erano gli appassionati di McIntosh che tra le altre cose giocavano con gli ipertesti con il software hyperstack.
Iniziavano a svilupparsi le reti di comunicazione elettronica e la posta elettronica. All’epoca le reti erano gestite dai grandi monopolisti delle telecomunicazioni, e le reti dati erano costosissime. Inoltre tutti volevano imporre i propri standard. Per le società di telecomunicazioni lo standard dei protocolli di rete avrebbe dovuto essere l’X.25. Le grandi società di produzione di computer avevano le loro proposte (SNA per IBM e DECNet per Digital Equipment Corporation) per i protocolli e le funzioni di rete, all’epoca principalmente posta elettronica, scambio file, condivisione dischi e lancio di programmi su computer remoti.
Iniziai, grazie a sublink di cui divenni membro, a collegare il mio computer di casa alla rete UUCP, a imparare come inoltrare la posta elettronica tra computer diversi collegati tra loro con dei modem, e a leggere i “newsgroup“. Li appresi di Internet, di Richard Stallmann e del Software Libero. E grazie ai gateway che la rete universitaria aveva con Internet iniziai a scoprire questo software e i suoi utilizzi, allora spesso orientati alle necessità della comunità accademica.
Per esempio scoprii il LaTeX, programma di composizione tipografica ideato dal mitico professor Knuth, con il quale composi la mia tesi ma che fu utilizzato da molti altri studenti e professori. E iniziai ad interessarmi di reti e in particolare del funzionamento del TCP/IP, il protocollo della rete Internet. Ebbi l’occasione di utilizzare la prima versione dei programmi e dei protocolli di Tim Berners-Lee che sono poi diventati il web.
Avevo iniziato ad apprezzare le tecnologie delle telecomunicazioni per la sua funzione di scambio di idee e informazioni. Per esempio nel 1990, mentre stavo finendo la tesi, spiegai ad alcuni miei amici l’utilizzo degli strumenti che oggi chiameremmo di messaggistica istantanea disponibili sui sistemi dell’università. Loro li utilizzavano per parlare in tempo reale con altri studenti nelle università israeliane durante la prima guerra del golfo. Altro che scoop di Fede ;-), noi eravamo sempre informati in tempo reale dell’andamento delle ostilità e poi degli allarmi per i missili iracheni. Ma il sistema serviva anche a discutere con loro delle differenti visioni sulla guerra e sui suoi risultati.
La mia naturale curiosità mi spinse a studiare a fondo i meccanismi di funzionamento dei sistemi di telecomunicazione e dei protocolli di trasmissione, ma anche tutti quanto riguardava i cambiamenti che questi sistemi si pensava avrebbero portato nella società, nelle interazioni tra le persone e nell’organizzazione del lavoro e in generale l’impatto sociale delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione.
Dopo la laurea nel 1990 invece che continuare con un dottorato in fisica, cosa che avevo sempre pensato sarebbe stato naturale, decisi invece di dedicarmi alla ricerca su progetti europei sulle telecomunicazioni nel laboratorio di ingegneria informatica dell’Università di Trento.
Continuai ovviamente a utilizzare Internet per informarmi e scambiare idee e software con persone da tutto il mondo. Vidi il primo browser grafico realizzato da Tim Berners-Lee su un computer NeXT, visto che ne utilizzavamo nel laboratorio, e la prima versione di Linux.
Fui tra i cofondatori di una società, Eclipse, che inizialmente era uno dei principali partner commerciali in Italia della NeXT Computers, la società che Steve Jobs, allora fuori da Apple, aveva fondato per realizzare un sistema all’avanguardia nell’hardware e soprattutto nel software. Il sistema operativo di NeXT è ora parte integrante del MacOSX, e tutti i sistemi operativi hanno copiato quanto era allora standard solo in NeXT, per esempio la posta elettronica multimediale.
Nel 1995, con la NeXT chiusa da Jobs, ci trovammo a decidere cosa fare di Eclipse. Avevo avuto contatti in passato proprio per la distribuzione delle USENET News con le persone che misero in piedi I.Net, e ci venne data la possiibilità di diventare, come partner I.Net, il primo Internet Service Provider della nostra regione. Decisi allora di lasciare il laboratorio per passare in Eclipse con i soci che volevano iniziare questa nuova avventura.
Nel 1997 vendemmo Eclipse ad una società tedesca, la Cybernet AG, che poi divenne con varie operazioni la Cybernet Internet Services International Inc. con controllate in Germania, Italia, Svizzera e Austria. Con questa società ho vissuto a pieno la c.d. bolla di Internet di quegli anni. Ho ricavato una notevole esperienza nella gestione di una società internazionale, di team eterogenei e distribuiti in varie nazioni e con differenti mentalità lavorative e sociali. Inoltre un approfondimento nelle tecnologie delle reti molto più pratico di quello di un laboratorio, dalla realizzazione delle reti in fibra ottica alla gestione di reti multiprotocollo dati, voce e video.
Nel 2000 lasciai Cybernet per contrasti sul modo di gestire la società dell’allora CEO. Non posso dire con certezza che avevo ragione io, perchè non ho avuto modo di provarlo, ma è certo che lui avesse torto, e infatti nel 2004 la società ha cessato le operazioni.
Da allora faccio il consulente per le reti e i servizi di telecomunicazioni, e dal giugno del 2006 all’Aprile 2011 sono stato Amministratore Delegato della Trentino Network, la società della Provincia Autonoma di Trento, gestendo lo sviluppo della rete in fibra ottica provinciale e lo sviluppo dei servizi di telecomunicazione per la pubblica amministrazione.
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